A cura di Domenico Vito

Ciao Francesca Grazie per essere qui con noi, presentati

Sono Francesca Cucchiara, consigliera comunale a Milano e portavoce dei GEV (giovani europeisti verdi).

Francesca, cosa ti ha portato a candidarti per queste elezioni?

Il percorso è stato lungo ed è iniziato dall’esperienza dei collettivi università a la Sapienza di Roma. Questo mi ha poi portato a fare politica partitica attiva a Milano. Quello che mi ha sempre accompagnato è stata la volontà di voler cambiare le cose. Mi hanno sempre detto di andare all’estero fuori all’estero a studiare e quando ci sono andata effettivamente ho constato che le cose all’estero “funzionano meglio”.. Tuttavia questo non mi ha portato a voler restare via dall’Italia ma anzi ad averne nostalgia. La mia reazione è stata: se all’estero si può fare perché non lo si può fare anche da noi? Questo ha fatto crescere la mia volontà di impegnarmi.
Mi sono concentrata sulla sostenibilità soprattutto dopo aver vissuto in India e Africa in progetti per il recupero di rifiuti elettronici. Li ho visto l’impatto di un sistema economico che non funziona.  Queste esperienze mi hanno fatto vedere molto bene che siamo noi la causa di quel disastro e la voglia di cambiare questo nostro paradigma è giusta. Per questo è giusto impegnarsi in politica.

Quali pensi siano le priorità per il nostro paese?

La priorità in questo momento  è il tema energico ed l’aumento delle bollette a causa prezzo gas a livello europeo, a livello nazionale. Una battaglia importante che stiamo facendo come Europa Verde è quella degli extra profitti del settore energetico. Inoltre la grande sfida italiana è quella della transizione ecologica a tutto tondo. Siamo indietro. Pensiamo al Portogallo o alla Germania.  La Germania ha fissato l’obiettivo di coprire 80% della produzione di energia da rinnovabili entro il 2030. Noi abbiamo l’obiettivo del 55% ma per farlo dovremmo  duplicare la produzione da rinnovabili. Stiamo procedendo in modo molto lento. 150 GW sono bloccati. Dobbiamo anche affrontare il dissesto idrogeologico . Marche , Toscana, il ghiacciaio della Marmolada non sono maltempo, ma sono gli effetti legati al cambiamento climatico. Un problema di spreco idrico.
Inoltre non possiamo permetterci i danni che ad esempio sono avvenuti in Lombardia:  la siccità di acque , lo spreco idrico , circa il 40% dell’acqua nei nostri acquedotto viene persa.. 

Non possiamo più permettercelo nel 2022. 

Ci sono poi gli aspetti legati al sociale.  La precarietà , il lavoro sottopagato, sono problemi in Italia e siamo primi in classifica. Si possono correggere ad esempio in Spagna lo hanno fatto puntando sul contratto a tempo determinato  Siamo per il salario minimo. Cito un dato di Energia Futura in 10 anni su transizione elettricità futura 400 posti di lavoro. Serve lungimiranza e intelligenza per cogliere queste opportunità.

Come pensi possa la forza politica che rappresenti portare avanti queste istanze?

Penso che la forza politica in cui mi trovo sia coerente con i principi che ho esposto.  E da sempre si è fatta portavoce dell’ecologismo. Che è quello di cui abbiamo bisogno oggi a 360 gradi insieme agli aspetti sociali. E’ una forza che propone l’equilibrio nel rispetto del pianeta e verso noi stessi. Una nuova filosofia e visione del mondo nel quale mi rispecchio e mi ritrovo. Ci sono stati anche degli sbagli nel passato, c’è stata meno attenzione al sociale ad esempio. Però stiamo crescendo e stiamo riuscendo a comprendere anche questo aspetto. Quindi perché questa forza politica? Perché c’è coerenza e ha per me rappresentanza di quello in cui credo. E perché ha avuto la grande intuizione con questa alleanza di combinare giustizia climatica e sociale. Che è quello di cui abbiamo bisogno per vincere questa sfida.

Quali sono le politiche internazionali di Europa Verde e Si? Qual è la vostra posizione rispetto alla guerra in Ucraina e del sempre più dilagante sentimento anti europeista?

Sul fatto che ci sia un sentimento anti-europeista penso ce ne sia di meno rispetto a quando forse c’era l’austerity. La pandemia e la guerra hanno forse un po’ ricompattato l’Europa. Ciò che tiene insieme queste due forze di questa alleanza è sicuramente un’Europa che si contrapponga un po’ come terza forza tra Putin e la Nato. E che porti i valori dell’europeismo. Chiaramente siamo a sostegno dell’Ucraina. C’è chiaramente un aggressore e un aggredito in questo conflitto. Ma non crediamo che con le armi si possa risolvere. E’ necessario un immediato cessate il fuoco, per dire basta a  vittime innocenti.

Questa crisi si sta riflettendo sull’economia Quali sono le vostre idee da mettere in campo in tema economico e le politiche del lavoro?

Sicuramente come accennavo prima deve cambiare il paradigma socio-economico. Si deve passare da un’economia circolare a lineare. Bisogna puntare l’innovazione dando incentivi a imprese per processo produttivo e in maniera intelligente. Ma non dobbiamo farlo tergiversando. Auspico l’economia più inclusiva: basta lavoro sottopagato.

Non lo diciamo solo noi, ma anche l’unione europea che ha approvato recentemente le normative sul salario minimo garantito. Credo in un’economia più rispettosa dell’ambiente circolare, giusta con le persone affinché non subiscano il lavoro. Inoltre il lavoro dovrebbe essere rivisto e diventare più flessibile, sperimentando ad esempio la settimana corta per lavorare meno e tutti. Non è possibile che chi lavora oggi ad esempio nelle consulenze, lavori 12 ore al giorno e ciò è considerato normale. Occorre un giusto bilanciamento tra vita privata e vita lavorativa

Giorgia Meloni ha detto di voler attuare concretamente la legge 194, sostenendo che la prima parte della norma non è mai stata attuata e che questo non vuol dire eliminarla o dare meno diritti alle donne. Un commento a caldo.

In realtà non è vero. Nei fatti Il diritto all’aborto nelle è compromesso nelle regioni in cui governa il  centro destra, come Umbria Piemonte, Marche. Nelle Marche 71 % dei medici è obiettore e la pillola non è distribuita nei consultori. Così come ci sono forti restrizioni in Umbria e Piemonte. Non basta uno slogan, serve un rispetto dei diritti delle donne nella realtà fattuale.

Il centro destra propone ormai da anni voler cambiare la Costituzione e, ultimamente, fra le proposte c’è quella di passare da un sistema parlamentare a uno presidenziale o semi presidenziale. Che ne pensi?

Io penso che non sia all’accentramento di potere la soluzione e questo garantisca stabilità governativa. Trovo inoltre preoccupante che questa soluzione venga da forze politiche poi strizzino l’occhio a figure come Orban. La stabilità si trova con la coesione delle forze politiche. Io penso che la nostra democrazia parlamentare vada preservata e che non sia nell’accertamento o nella deriva autoritaria la soluzione. Ma nella coesione e responsabilità delle forze politiche attuali.

Ma sti giovani? Dove sono? che fanno?

Come è possibile rappresentare le loro istanze? In queste politiche è veramente scarsa

Non è un caso che molti  giovani sono molto distanti. Non è un caso che ci siano alti livelli di astensionismo giovanile. Bisogna capire il perché. Sicuramente perché sono stati inascoltati e la politica non ha saputo dare loro risposte. Mancano strutture che permettano la partecipazione giovanile. Bisogna ripartire dalle scuole. Bisogna investire nelle scuole – il settore dell’istruzione è uno di quelli con meno risorse in Italia. E bisogna coinvolgere i giovani a partire dalle istituzioni locali. Noi stiamo facendo una proposta di abbassare l’età per il diritto di voto a 16 anni. Ed inoltre la candidabilità al parlamento a 18 anni alla Camera e a 30 al Senato. Il  nostro parlamento è composto in media da persone tra i 45 -50 anni. Poco rappresentativo del mondo giovanile. Sicuramente una persona eletta più giovane potrebbe capire meglio i problemi e le istanze del mondo giovanile. Infine il tempo che un giovane oggi può dedicare alla vita politica.
Se i giovani sono sfruttati e lavorano molto più di quello che dovrebbero –  come 10 ore al giorno – non hanno più il tempo da dedicare alla dimensione politica. Non è un caso i giovani non partecipano. Il lavoro non glielo consente ad oggi

In conclusione, in poche parole. Perchè qualcuno dovrebbe votare europa verde SI?

Per darci un’opportunità di avere delle possibilità, di avere delle garanzie e questo è un momento cruciale perché la crisi climatica è adesso e non abbiamo più tempo per risolverla. 

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