Di Magali Prunaj
Lo scorso 13 giugno l’Agenzia Spaziale Europea, ESA, ha pubblicato nuovi dati riguardanti il Sole raccolti grazie a Gaia, un veicolo lanciato nello spazio nel 2013 con il compito di raccogliere dati sulle stelle della nostra galassia.
Grazie allo studio di questi dati, come posizione e distanza rispetto a noi e il movimento delle stelle, e il loro confronto, gli scienziati hanno potuto rispondere ad altre domande, riguardanti l’evoluzione del Sole, la sua età e quando si presume sarà destinato a morire.
Questa relazione è stata possibile grazie a un diagramma, il diagramma di Hertzsprung-Russel (HR), ideato ai primi del novecento dai due astronomi dei quali porta il nome, che mette in relazione la luminosità intrinseca di una stella con la sua temperatura superficiale. Nel caso del Sole è necessario tenere conto che nell’arco della sua vita dimensioni e temperatura variano parecchio a causa delle reazioni di fusione nucleare che avvengono all’interno della stella stessa.
L’ESA ha così potuto dire con certezza che il nostro Sole si trova in un’età di mezzo, con i suoi 4,57 miliardi di anni, e che attualmente la sua situazione, mentre fonde idrogeno in elio, è da considerarsi stabile. Il suo declino inizierà quando l’idrogeno presente nel suo nucleo finirà, cambieranno i processi di fusione e diventerà, per questo, una gigante rossa.
Per sapere fra quanto tutto ciò avverrà tornano in gioco Gaia e il diagramma HR che hanno permesso agli astronomi di mettere in correlazione la storia delle altre stelle con quella del Sole,
Lo studio, effettuato da Orlagh Creevey dall’Osservatorio della Costa Azzurra e dai collaboratori dell’Unità di Coordinamento 8 di Gaia, utilizzando i dati di stelle con temperature superficiali tra i 3.000 e i 10.000 Kelvin (il Sole ha una temperatura di circa 6.000 Kelvin), ovvero quelle con una vita più lunga, e di altre con stessa massa e composizione chimica del Sole, comprendendo un campione di 5.863 stelle, ha permesso di tracciare uno schema utilizzando il diagramma HR e infine di rappresentare la sua evoluzione, dal passato fino al futuro.
Oltre a stabilirne con certezza l’età attuale e la sua condizione di stabilità, la ricerca ha potuto anche affermare che quando il Sole spegnerà 8 miliardi di candeline, fra 3,5 miliardi di anni, avrà raggiunto la sua temperatura massima. Inizierà, a questo punto, il suo processo di raffreddamento e fra 5,5-6,5 miliardi di anni, quando quindi il Sole avrà fra i 10 e gli 11 miliardi di anni, diventerà una gigante rossa. Diventerà allora una nana bianca e il Sole morirà.
Fra 6 miliardi di anni ci sarà ancora vita sulla terra e i nostri discendenti, che speriamo siano piuttosto distanti dagli Eloj e dai Morlock immaginati da Wells ne “la macchina del tempo”, saranno costretti a cercare un nuovo pianeta da abitare e, si spera, rispettare di più di quello dove viviamo ora?
La stima è che a un certo punto il Sole raggiungerà una temperatura tale, molto prima del punto del suo massimo calore, da rendere inospitale la vita sulla terra, di qualsiasi forma.
Conoscere il Sole è importante, decidere come agire per preservare la nostra Terra e trovare un “piano B” è fondamentale.