Di Magali Prunai
Il Pre-Cop 26, svoltosi a Milano nel corso del mese di settembre 2021, si è concluso con una grande manifestazione l’ultimo venerdì del mese. Per l’occasione è arrivata in città la giovane Greta, la ragazza che ha scosso le coscienze dei giovanissimi, rendendoli sensibili alle questioni ambientali e all’esigenza di porre un argine all’emergenza ambientale.
Al coro di voci di giovani, giovanissimi e un po’ più grandicelli, di gente comune e personalità del mondo della cultura, della politica si è aggiunta una voce tanto autorevole quanto non del tutto inaspettata: quella di Papa Francesco.
Il Papa, che già aveva preso una posizione nel 2015 con l’Enciclica “Laudato sì”, nella quale accostava la crisi ambientale a quella sociale precisando, però, che il suo scritto non era di natura “verde”, o “green” diremmo oggi, ma sociale, nelle ultime settimane è tornato sul tema in modo diretto e impetuoso.
Il Pontefice, incontrandosi con i presidenti di Senato e Camera, consegnando loro l’appello congiunto di vari leader religiosi e scienziati che nei giorni scorsi si sono riuniti in Vaticano, ha rammentato come l’attività politica e sociale attualmente deve essere illuminata da due fari: il faro della responsabilità e il faro della solidarietà.
Sono necessarie, ha affermato Papa Francesco, leggi giuste e sagge, che diano non solo una speranza ma che si avvalgano di strumenti utili, affidabili e trasparenti perché effettivamente si concretizzino in un’azione vera e mirata. E’ necessario che la società cambi rotta, che dalla cultura dello scarto si passi a quella della cura.
Un appello ai governi ma anche a tutti noi, che nella nostra vita quotidiana possiamo dare un piccolo ma fondamentale contributo alla cura del pianeta. Curare la nostra Terra, occuparci di lei come di un bambino, vuol dire prenderci cura di noi stessi. Contrastare l’inquinamento non fa bene solo al pianeta, ma anche a tutti coloro che lo abitano: animali, piante, esseri umani.
E’ necessaria una riorganizzazione della società tutta, una società che non sia più superficiale, che non si fermi alle sole apparenze, ma che si fondi sulla non violenza, sulla gentilezza e sul sostegno reciproco. Una società più umana che può rendere la terra più ospitale. E queste parole, che parafrasano il pensiero di Papa Francesco, sono, in estrema sintesi, la filosofia di Alex Langer, giornalista, politico, fondatore dei verdi italiani. Langer spiegava così la sua teoria della conversione ecologica, immaginando una società più quieta, più profonda, più dolce. Una società dove giovani e anziani non sono in lotta fra loro, dove ricchi e poveri, sani e malati non sono distanti fra loro ma cercano di comprendersi a vicenda, dove essere tutti più empatici per ammirare le meraviglie del mondo e fermarsi a guardare un tramonto.
E questa sera invito tutti ad alzare lo sguardo al cielo al momento del tramonto, di fermarvi quei cinque minuti per tornare ad ammirare la bellezza del nostro Pianeta. L’unico che abbiamo e al quale non possiamo rinunciare.