La Pre-COP26 era un momento che tutti aspettavamo

Da almeno due anni. La pandemia ci ha riempito di aspettative e per questo – sopratutto in Italia – eravamo tutti in attesa.

Quando accadono queste situazioni la realtà vera porta sempre ad un risveglio agrodolce.

Quel momento mattutino in cui trovi dal sogno alla realtà è sempre carico di un senso di stranimento, e di “ridimensionamento” dalle tue emozioni oniriche a quelle reali.

E cosi un po’ si può dire è stata la Pre-COP26.

Un “big show” con una sostanza discutibile, ma nello stesso tempo un turning point, ma veniamo con ordine

Dal 28 al 30 settembre c’è stato Youth4Climate, l’attesissimo evento che ha visto coinvolti più di 400 giovani delegati di tutto il mondo chiamati a fare una “COP dei giovani” ossia una serie di proposte su quattro aree tematiche Giovani che guidano l’ambizione,  Ripresa Sostenibile, Inclusione degli attori non statali, Società climaticamente consapevole.

Youth4Climate@MiCO Center in MILAN

Potete trovare un resoconto dei risultati per area aree qui

A seguito, dal 30 al 2 ottobre, gli incontri ministeriali preparatori per la COP26 ossia la Pre-COP26.

Una cerimonia iniziata con il “passaggio di consegne” tra giovani e ministri.

Ad onor di cronaca, mi sento di dire che questo è stato forse il vero momento più alto di questa Pre-COP26.

Un momento che ha dimostrato come i giovani siano preparati e come i ministri invece….non lo sono. Il dialogo tra le generazioni in questo caso è stato un confronto franco, e utile a entrambi anche se spesso è stato palese il divario intergenerazionale.

Andando per una volta fuori dal mio solito “politically correct”, mi sento di dire anche che un’altra evidenza della Pre-COP26 è stata l’inadeguatezza di Cingolani.

Con tutto il dovuto rispetto per l’impegno, la voglia di imparare, le qualità che il nostro ministro sicuramente avrà, questo elemento è stato cosi evidente che non si può non riportare: Cingolani trasudava inadeguatezza…al contesto, nelle parole, negli atteggiamenti, nei tempi.

L’impressione generale che ha dato è la stessa di quella di uno studente che entra per la prima volta in un Museo di Storia Naturale….attratto dai dinosauri, ma un po’ ignaro e sgomento della storia dell’evoluzione.

Che tenero….peccato che la transizione ecologica è urgente e necessità un certo grado di prontezza.

Ecco diciamo che la Pre-COP26 è stato un po’ lo specchio dell’atteggiamento appena descritto: una serie di dichiarazioni stile “training autogeno” (ce la faremo solo se, è importante che…, l’accordo di Parigi è importante e dobbiamo restare tutti uniti, andrà tutto bene …) [cfr RISULTATI]

Il problema è che è mancata la sostanza e per davvero, dato che all’appello in merito alla Finanza Climatica, mancano 20 miliardi dei 100 previsti dagli accordi negoziali

E questo è il vero nodo che toccherà alla COP26 sciogliere.

GRETA E LO SCIOPERO DEL PRIMO OTTOBRE

Chiaramente un’attenzione enorme se la è ritagliata Greta.

Sin dal primo giorno di Youth4Climate .

Una Greta versione concreta (ndr.) più del solito: la potenza comunicativa del suo BLA BLA BLA ha segnato un’altra tacca nella storia della comunicazione climatica .

Una sferzata geniale che tutti i suoi coetanei ora potranno cogliere per avere ancora piu voce.

Ma oltre alla critica, più forte è stato il riferimento alla SPERANZA: HOPE IS ACTIVE, la speranza è attiva, proattiva, YOU ARE HOPE, voi siete la speranza, indicando gli attivisti i giovani, la società civile.

Mai come ora questa visione mi trova d’accordo, la speranza sta nel popolo, nella base e nelle iniziative di ognuno di noi. Pur credendo fermamente nel ruolo dell’Accordo di Parigi, proprio facendo eco alle parole di Greta, mi sento di dire che nessun accordo può essere efficace se non passa dalla partecipazione della società civile e da un cambiamento radicale delle comunità.

Il messaggio di Greta si è fatto sentire e ancora più forte durante lo sciopero del Primo Ottobre, in cui come HubZine siamo stati molto presenti

QUI ALCUNE FOTO E VIDEO

WE ARE UNSTOPPABLE, ANOTHER WORLD IS POSSIBLE

Un elemento chiave bisogna comprendere da questa Pre-COP26.

C’è una generazione che ha pienamente capito il problema, ed una generazione (al potere) che non ha a pieno gli strumenti e la forma mentis per comprenderla.

O almeno fa molta fatica….

Questa cosa è stata PALESE durante lo scambio Youth4Climate e Pre-COP26, ed era cristallino durante lo sciopero.

Questa discrepanza ora è un dato di fatto, ed ora è una pressione positiva.

Ma se questo divario aumenta il rischio è di perdersi per strada, o che al limite ci sia una catastrofe nel senso matematico del termine.

Ossia una situazione cosi paradossale che che solo uno shock sistemico può portare a nuovi equilibri.

La soluzione presente è sicuramente il dialogo intergenerazionale, un elemento già insito nell’Accordo di Parigi che va coltivato e preservato anche nello scontro duro e franco (che è sempre un dialogo).

La soluzione futura è andare oltre l’ego: l’ego della generazione attuale al potere che non vuole in alcun modo abbandonare ruoli di potere, assuefatta ormai . Anche l’attenzione spasmodica e non riflettuta a create “contenitori giovani” è una forma di questa assuefazione…ossia la tendenza a controllare un processo naturale di espressione ed evoluzione generazionale, senza pero mettere in discussione la propria posizione.

E la condanna a dover prendere decisioni in merito, pur non avendo a pieno gli strumenti per comprendere i problemi…

L’ego del mero attivismo, che non basta, che è comodo e confortevole …oltre a chiedere bisogna prendersi responsabilità, caricarsi sulle spalle il mondo, proporre soluzioni sedersi ai tavoli e cambiare con impatto la realtà. E questo è rivolto soprattutto alla giovani generazioni…

L’eco, sta oltre l’ego…e per fare eco occorre capire la collaborazione e il coraggio nelle scelte sono elementi chiave per far fronte a qualsiasi emergenza

COVID DOCET

E dalla Pre-COP26 di Milano è tutto

La palla ora a Glasgow…

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Di admin