Di Magali Prunai

Le bufale online ormai sono quasi all’ordine del giorno. Non mi riferisco a un particolare tipo di mozzarella, molto buona sulla pizza, ma a quelle che ormai comunemente chiamiamo “fake news”. Notizie fasulle, false informazioni pubblicate online, spedite nell’etere con gli scopi più vari. Da quelli più ingiuriosi a notizie più simpatiche, che, anche se assolutamente non veritiere, strappano volentieri un sorriso.

Girano in rete interessantissimi e assolutamente fasulli studi scientifici che descrivono comportamenti umani fra i più normali qualificandoli per manifestazioni di genialità e favolose doti intellettuali.

La notissima rivista di un’illustre quanto sconosciuta università americana, sconosciuta pure ai professori che ci insegnano, sostiene che chi ha la pupilla degli occhi dilatata è più intelligente di chi, invece, ce l’ha più piccola. Pupilla dilatata perché si è miopi? Perché si è messo un collirio prima di una visita oculistica? No, è dilatata perché si è geniali. Ma gli studi che associano difetti di vista e QI elevato non finiscono qua. Uno studio tedesco, infatti, ha affermato che chi porta gli occhiali è più intelligente di chi ha dieci decimi di vista. Non si specifica se più la lente è spessa e più si è intelligenti. Io e le mie quasi 5 diottrie mancanti per occhio aspettiamo con ansia una risposta a questo fondamentale quesito.

Ma gli studi fantasiosi non finiscono con l’inflazionata dicotomia fondi di bottiglia sul naso – tanto studio ( e non necessariamente intelligenza come spesso si crede). Uno studio della Western Reserve University sostiene che chi beve molti alcolici è più intelligente di chi è astemio, in barba a tutti gli studi che parlano della pericolosità fisica e sociale dell’abuso di alcool. Mentre una ricerca pubblicata sul “Biology Letters” sostiene che chi sbadiglia tanto è più intelligente, perché così facendo il cervello prende aria e funziona meglio. Tecnicamente avrebbe anche una sua logica, ma questo vorrebbe dire che l’enorme quantità di sbadigli fatti dagli studenti durante un’ora di lezione non indicano noia e il voler essere altrove ma la loro super intelligenza.

Sul “Journal of Experimental Psychology” è stato pubblicato uno studio che sostiene che una bella camminata e fare dell’esercizio fisico stimolano l’intelligenza. Sicuramente una vita sana, regolare e con un’attività fisica regolare aiuta il corpo e la mente a tenersi in forma. Lo sostenevano anche i latini, senza avere grosse ricerche universitarie alle spalle, che “mens sana in corpore sano”. Sappiamo anche che l’attività fisica sviluppa l’ormone della felicità, come una bella mangiata di cioccolata. Ma ancora nessuno ha scritto che chi si abbuffa di cioccolato è più intelligente di chi vive perennemente a dieta. Comunque questa teoria male si accoppia con quella della canadese Lakehead University che sostiene che chi è più intelligente soffre d’ansia e di depressione.

Sembra anche che sia più intelligente della media chi rinvia la sveglia ogni 5 minuti, come chi va a letto tardi, come chi si sveglia presto la mattina, ma anche come chi va a dormire presto o come chi soffre d’insonnia. Per non parlare di chi è disordinato e non riesce a trovare nulla sulla sua scrivania, pare che si tratti di un Albert Einstein in erba.

Insomma, per essere considerati dei geni dobbiamo: avere le pupille talmente dilatate da sembrare drogati, portare due fondi di bottiglia sul naso, sbadigliare senza sosta, camminare senza mai fermarci, ubriacandoci fino a farci venire la cirrosi epatica, essere ansiosi e depressi, dormire come dei ghiri per tutto il giorno ritardando sempre la sveglia, ma anche soffrire di multi personalità e quindi contemporaneamente svegliarci presto, non dormire la notte, andare a letto presto e addormentarci tardissimo. E ovviamente non pensate di tenere una casa in ordine, tutto a soqquadro altrimenti si è stupidi.

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