Di Magali Prunai

Luca Attanasio, 43 anni, Vittorio Iacovacci, 31 anni e Musthapha Milambo. Così si chiamavano le vittime dell’attentato avvenuto oggi, nel Congo orientale, contro un convoglio dell’ONU.

Verso le 10, ora locale, mentre il piccolo convoglio di 7 persone viaggiava senza scorta, perché in una strada sicura, verso Goma, dove l’ambasciatore Attanasio doveva visitare il programma di distribuzione alimentare nelle scuole, è stato vittima di un attacco di matrice terroristica nel parco dei monti Virunga, famosi per i gorilla di montagna, nei pressi della cittadina Kanyamahoro, fra Congo, Ruanda e Uganda.

Secondo le fonti locali la milizia che ha portato a segno l’attacco appartiene ai ribelli ruandesi, che superano spesso il confine per rubare, rapire e uccidere. Probabilmente, per lo meno è quanto è emerso dalle prime ricostruzioni, lo scopo era quello di prendere degli ostaggi.

Dopo un confillo a fuoco nel quale è rimasto mortalmente ferito l’ambasciatore Attanasio e il suo autista Milambo, i ribelli sono riusciti a scappare portandosi dietro il carabiniere di scorta che, però, hanno ucciso abbandonandone il corpo.

Sgomento e dolore in Italia e in Europa, dove le massime cariche dello Stato e dell’Unione hanno espresso solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime, dichiarando di seguire da vicino la vicenda.

Luca Attanasio, classe 1977, una laurea all’università Bocconi di Milano, è entrato in diplomazia nel 2004. Dopo esperienze a Berna, a Casablanca e in Nigeria, dal settembre 2017 era ambasciatore a Kinshasa, unico diplomatico italiano presente sul territorio. Lascia una moglie e tre figli.

Vittorio Iacovacci, originario della provincia di Latina, nato nel 1990, a marzo avrebbe compiuto 31 anni. In servizio da settembre 2020 presso l’ambasciata italiana, faceva parte di un nucleo considerato d’élite nell’arma dei carabinieri perché specializzato nella formazione del personale per l’estero. Aveva fatto un corso di addetto ai servizi di protezione e, infatti, era suo compito tutelare l’ambasciatore.

Purtroppo chi scrive non ha trovato informazioni sulla terza vittima, l’autista del Word Food Programme (Wfp), il programma di distribuzione alimentare di cui si occupava il convoglio vittima dell’attentato. Mustapha Milambo sarà una delle tante vittime che ogni giorno rimangono senza volto, ma la redazione di HubzineItalia, almeno per un momento, ha voluto dargli tutti gli onori del caso.

Siamo attoniti e sgomenti e, per quello che vale, anche noi ci stringiamo intorno ai familiari delle vittime.

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