di Andreas Massacra
Siamo in Val d’Ayas, una delle valli laterali della Valle d’Aosta. La valle è detta anche Val Challant, perché fu il primo feudo che la potente famiglia valligiana ebbe da Umberto Biancamano di Savoia. La valle è chiusa, ha alle sue spalle il Massiccio del Monte Rosa, con le sue vette e i suoi ghiacciai, pertanto non ha valichi agevoli né con le valli laterali, né con il Canton Vallese, con il quale il collegamento principale è lo scabroso Schwarztor a 3.741 metri.
La valle ha però 3 imponenti castelli a presidiarne il territorio. Il primo è il Castello di Verrès, tipica Roccaforte medievale (XIV secolo) praticamente inespugnabile, sorgente su un promontorio roccioso a picco sul torrente Evançon che domina l’abitato di Verrès. Oltre ad essere di difficile accesso e facilmente difendibile, la sua posizione gli consentiva di controllare il paese sottostante, la valle centrale e la strada che sale lungo la Val d’Ayas: è un cubo 30mx30mx30m, con un muro di cinta che ne pone l’ingresso in curva cui si accede tramite una stretta mulattiera (con l’impossibilità di usare quindi un ariete), muri spessi 3m di pietra alla base e 2,5m alla sommità, feritoie e caditoie lungo tutto il perimetro, con una cisterna di 20000 litri e con una finta sala di ingresso che doveva fungere da trappola nel caso in cui eventuali assalitori avessero sfondato il portone principale. Questa roccaforte inespugnabile fu fatta costruire da Ibleto di Challant del feudo della Val d’Ayas.
Salendo la Valle si trova il Castello di Challand, costruito prima di Verrès dal capostipite Bosone II (il primo a utilizzare Challant come cognome) alla fine del XII secolo. Il castello si trova in una posizione strategica per il controllo della strada che sale lungo la Val d’Ayas e poteva comunicare visivamente da una parte con il fondovalle, e dall’altra con la valle affluente di Dondeuil. Il castello aveva una grande torre rettangolare 5mx7m, un altro edificio centrale di 11mx6m a due piani, mure lunghe ben più di 30 metri.
Le altezze non sono definibili, perché ne restano solo ruderi. Ibleto il Grande, nonno del costruttore del Castello di Verrés lo usava come forte militare e come residenza, per cui se ne può dedurre che avesse strutture ampie e predisposte per il doppio uso.
Infine vi è un terzo Castello, ancora più antico, il Castello di Graines che venne eretto su un alto promontorio roccioso, dal quale domina l’abitato di Brusson e gran parte della Val d’Ayas. Si tratta di una posizione decisamente strategica: ideale dal punto di vista difensivo, poteva controllare visivamente il vasto territorio circostante. Goffredo I di Challant, nipote di Bosone II lo ricevette in feudo definitivo dai monaci dell’abbazia di San Maurizio d’Aguano del Vallese. Il Castello doveva essere un esempio di tipico castello primitivo medievale: un’ampia cinta muraria, di circa 80m x 50m, che racchiudeva all’interno le altre costruzioni tra cui una grande torre quadrata ed una piccola cappella. La torre quadrata ha una struttura massiccia e misura più di 5,5m di lato.Era il mastio del castello che fungeva sia da abitazione del signore che da ultimo baluardo della difesa, con piccole finestre e l’ingresso posto a quasi cinque metri dal suolo, raggiungibile solo con l’aiuto di una scala che poteva essere rimossa in caso di assedio. In un secondo tempo fu aggiunto alla torre un nuovo corpo di fabbrica per ingrandire l’abitazione.
Ora ci si può legittimamente chiedere (e infatti gli storici se lo sono chiesto per molto tempo) che cosa i membri della famiglia Challant ci volessero fare con delle fortificazione così massicce, a guardia di una valle chiusa, che non ha valichi alpini agevoli. Qui viene in aiuto la paleoclimatologia: negli anni ’60 i glaciologi scoprirono, studiando il ghiacciaio del Monte Rosa, in carote di ghiacci di 800 anni fa, alcuni pollini di piante che adesso crescono a bassa quota e che ora, nella alta Val d’Ayas non ci sono più.
Questo significa che durante quel periodo tra XII e XVI secolo, in cui il clima fu particolarmente mite, la Valle d’Ayas aveva passi agevolmente percorribili verso il Canton Vallese. In virtù di questo, i mercanti preferivano percorrere quella via piuttosto che la valle della Dora, che aveva più feudatari, era più lunga e comportava il pagamento di più gabelle. Quindi gli Challant fecero costruire quei castelli nella valle per i due motivi per i quali si costruivano castelli: affinché le grandi carovane di mercanti pagassero le gabelle, andando verso il Vallese e affinché il territorio fosse presidiato in caso di invasione elvetica.
Quando ci fu la glaciazione nel XVII secolo e i passi verso il Canton Vallese si chiusero, gli Challant persero molte entrate e complice una crisi dinastica, si avviarono al declino.