di Veronica Dini, Tiziana Bandini, Giulia Persico

PANDEMIA E CAMBIAMENTO CLIMATICO: IL CASO DEL COVID-19.

Esiste qualche rapporto tra i cambiamenti climatici e lo scoppio e/o la diffusione del Covid-19?
Soprattutto dopo che, l’11 marzo 2020, l’OMS ha dichiarato che siamo di fronte a una pandemia, sono proliferate le discussioni sulle sue origini e sono apparsi nuovi studi che approfondiscono i rapporti tra ambiente e salute. Proviamo a esplorare questo terreno, tanto complesso quanto urgente e sfidante, sia per la scienza che per il diritto.
Per inquadrare il tema, cominciamo con il ricordare che l’epidemia è la rapida diffusione di una malattia in un territorio più o meno vasto, dovuta all’azione di batteri e virus patogeni in grado di provocare infezioni e di spostarsi da un individuo all’altro. Si parla, invece, di pandemia quando un’epidemia ha la «tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territori e continenti»
Per quanto riguarda, in particolare, la pandemia di Covid-19, causata dal virus SARSCoV-2, la stampa da conto del fatto che il primo focolaio sarebbe stato individuato in un mercato alimentare di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, in cui si vendevano animali d’allevamento e selvatici. Sono stati indicati come possibili vettori i serpenti, i pipistrelli o, ancora, i pangolini.
SARS-CoV-2, peraltro, è solo il più recente dei casi di virus patogeni trasmessi da un animale selvatico: una situazione analoga si è verificata, tra l’altro, con la SARS, l’influenza aviaria, l’ebola e persino l’HIV.

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PANDEMIE E CAMBIAMENTO CLIMATICO: QUALI SFIDE PER IL DIRITTO?

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