di Davide, Enrico, Andy e Titus
Nell’ordine di condividere libera conoscenza pubblichiamo qui un contributo di due attivisti di XR sul legame tra crisi climatica e COVID-19
Un movimento sociale come XR che parla della crisi ecologica e dell’imminente crollo del sistema
sociale è in grado di analizzare l’attuale situazione e dare delle risposte?
Le due crisi, quella del covid-19 e quella climatica ed ecologica, sono due crisi parallele e indipendenti ? Una è più’ grave dell’altra’ ? Studi scientifici suggeriscono che ci sia uno stretto legame fra una pandemia, la diffusione di un virus a grande velocità,’ e l’attuale sistema economico-sociale.
Dobbiamo dunque invece riconoscere quella in corso e quelle a venire come una crisi unica figlia di un sistema tossico. Questa emergenza affonda infatti le sue radici in un modello di sviluppo del tutto insostenibile. Per risolvere questa crisi, per evitare che l’incubo ritorni, in questa o altre forme, dobbiamo tagliarne fino in fondo le radici!
Quello che la crisi legata all’esplosione della pandemia ci dimostra è che fermare questo sistema di fronte ad un’emergenza è possibile e che le ragioni per cui non è stato fermato il sistema a fronte della crisi ecologico-sociale sono che questa non è ancora percepita come una vera e propria emergenza.
Dobbiamo costruire nuove regole che modellino un nuovo sistema produttivo e sociale, che non punti più alla massimizzazione dei profitti ma a garantire il benessere delle persone e il rispetto dell’ambiente.
Alcuni fattori responsabili di questa crisi sono evidenti:
- La sempre crescente velocità di circolazione dei flussi di persone e merci.
- La perdita di habitat naturali (soprattutto foreste) che aumenta il rischio di contatto tra uomo e animali selvatici
- Le alte densità di popolazione umana
- I livelli insostenibili di caccia e di traffico di animali selvatici
- L’intensificazione degli allevamenti di bestiame (specie in aree ricche di biodiversità)
- I livelli insostenibili di inquinamento ambientale, in particolare di micropolveri
- Lo smantellamento del sistema sanitario pubblico.
Per quanto riguarda la Lombardia e la diffusione del covid-19 nel Nord di Italia :
Uno studio recente dell’università’ di Bologna suggerisce che l’inquinamento aiuta il Coronavirus a diffondersi.(3) (anche l’università di Bari e alcune associazioni mediche erano tra i sostenitori della tesi.)
Dicono i ricercatori: “le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in pianura padana hanno prodotto un ‘boost’, un’accelerazione alla diffusione dell’epidemia. L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”:
E’ insomma ragionevole se non probabile che le polveri sottili stiano facilitando la diffusione del virus
Lo smantellamento della sanità pubblica in Lombardia invece emerge dalla lettura di queste cifre:
Secondo i dati del Ministero della Salute (consultabili sul web) l’anno 2017 mostra che i ventilatori polmonari erano 1 ogni 4.130 abitanti in Lombardia; 1 ogni 2.500 in Emilia-Romagna; 1 ogni 2.250 abitanti in Toscana, e 1 ogni 2.550 abitanti in Veneto. Quindi la disponibilità di ventilatori polmonari in Lombardia è circa la metà delle altre regioni.
Il rischio di collasso del sistema è già contenuto in questi numeri. (7).
Inoltre il sistema lombardo (ma non solo quello) ha da anni cambiato natura: gruppi privati hanno ormai conquistato la maggioranza del quasi-mercato della sanità (non è un mercato, perché a pagare, anche le strutture private, è sempre il pubblico). E hanno dunque sviluppato le prestazioni più remunerative. Un reparto malattie infettive remunerativo non è: dunque perché investirci dei soldi? Poi arriva il Covid-19 e il sistema collassa. (8)
Attenzione: è chiaro che la globalizzazione neoliberista per come l’abbiamo conosciuta dagli anni 90 in poi subisce un colpo durissimo e probabilmente esistenziale: i viaggi sono il vettore del contagio, la produzione globalizzata e le supply chain estese mostrano fortissimi rischi di disruption non solo per prodotti banalizzati ma anche per presidi medici essenziali.
Invece il capitalismo, benché in difficoltà, non è affatto morto e se da un lato mostra, già da ora, tutte le sue capacità di ristrutturarsi e di sfruttare creativamente la disruption, dall’altro lascia intravedere il rischio di una nuova versione di quella che la sua risposta storica alle crisi gravi, il fascismo: gerarchia rigorosa, società bloccata, ognuno stia al suo posto, tutti a casa propria, governo per decreto, ordine e controllo, retorica patriottarda, tricolori e inni nazionali, militari in strada … Tutti gli ingredienti sono già in campo, aggiungete il controllo biopolitico (vedi Cina e Corea) e il cocktail è servito.
Il sistema è dunque malato, è tossico, e la diffusione di epidemie a gran velocità rischia di diventare ‘il nuovo normale’, in quanto è una delle conseguenze annunciate del sistema insostenibile che abbiamo creato. Adesso anche l’umanità’ è malata. Inoltre ‘we are in for the long run’: anche se passa questa crisi, ne arriverà un’altra, non c’è scelta, non si può guarire un cancro con la tachipirina, per tornare sano si vuole un cambio della stile di vita e dell’intero sistema economico-sociale.
Ciò
può avvenire senza lotta? Senza innovazione? Senza sforzi creativi?
Senza rischi? Ci hanno cancellato il futuro: ora tocca a noi
costruirne un altro.
È dunque il momento di analizzare le
conseguenze, le risposte e le alternative. Le tre richieste di XR
devono assumere un nuovo significato:
- Dire la verità
- Agire subito
- Indire Assemblee di Cittadini
a cui si deve aggiungere la quarta :
- Giustizia Sociale
- Dire la verità vuole dire che i governi e i media devono accettare i dati dei rapporti scientifici e amplificare la voce degli scienziati, gli stessi che stanno ora consigliando il governo sulle misure da prendere. Che, già da tanto tempo, ci parla(va)no sia del rischio imminente di una pandemia, sia su l’insostenibilità del sistema, sui legami della crisi con questo sistema, e che l’imminente crollo dell’equilibrio ecologico provocherà di conseguenza anche quello del sistema sociale. Gli studi dicono chiaramente che un sistema basato sulla crescita’ economica non è sostenibile e porterà a un collasso dell'(eco)sistema con gravi conseguenze per la sopravvivenza dell’umanità.
Adesso,con la pandemia globale – la parola ‘estinzione’ ha preso un nuovo significato, è diventato un’opzione più’ realistica, vicina. Visto che adesso gli scienziati vengono ascoltati, nel momento in cui il virus si indebolirà ma la crisi realmente non sarà passata, dobbiamo vedere questa – l’ascolto degli scienziati – come una lezione che abbiamo imparato.
- Agire subito vuol dire prendere le misure necessarie, anche se sono misure drastiche, come bloccare il sistema, cosa che si pensava impossibile fino poco tempo fa, ma che si è visto realizzabile in 48 ore se c’è un senso di emergenza. Agire subito vuole dire agire con risposte che funzionano subito per salvare vite (e magari l’ecosistema) e pensare alle conseguenze dopo. Significa scegliere le priorità.
- Indire Assemblee di Cittadini vuol dire cercare soluzione politiche alternative a quelle che conosciamo e che abbiamo utilizzato fino adesso, e che hanno contribuito allo stato attuale di crisi politica.
“In un momento di evidente emergenza, come quello causato dalla diffusione in Italia del nuovo coronavirus, interrogarsi sulla compatibilità con la Costituzione delle misure sinora adottate dal Governo potrebbe sembrare un lusso che non possiamo permetterci. Ma questo approccio al problema, che forse istintivamente è inevitabile, equivarrebbe a mettere la Costituzione in quarantena, muovendo dall’idea che essa vale per i tempi normali e non per quelli eccezionali.“ (4)
Con decreti ad hoc, provvedimenti giornalieri, il commissario straordinario, l’obbedienza richiesta ai cittadini, perché “siamo in crisi e non è il momento di polemizzare” arriviamo, appunto, a mettere in quarantena la costituzione.
Intanto vengono prese delle decisioni molto discutibile.
Tutto ciò approvato con la scusa che questa non è il momento di criticarte, dobbiamo stare uniti dietro il governo e obbedire (prendere la nostra responsabilità’), con la logica dell’emergenza.
In
un mondo dove volenti o nolenti le situazioni di emergenza
diventeranno ricorrenti non possiamo accettare che l’autoritarismo
lo diventi allo stesso modo. Se dobbiamo accogliere le variegate
crisi che si annunciano allora dobbiamo pensare ed imparare ad
utilizzare degli strumenti democratici che sappiano affrontare
lo stato di emergenza. Se non siamo in grade di fare questo,
inevitabilmente ci avvieremo verso una gestione del potere sempre più
autoritaria e pervasiva, a cui rischiamo di abituarci o che persino
saremo felici di difendere in nome di una presunta necessità imposta
dallo stato di emergenza. Ma dobbiamo renderci conto che
l’emergenza di oggi sarà la normalità di domani e alla luce di
questo fatto dobbiamo chiederci se vogliamo continuare a vivere in
stati più o meno democratici o no. Le assemblee cittadine ci offrono
un’opportunità in questo senso.
Serve uno strumento
che faciliti il confronto e la sintesi tra tutti i pensieri
autorevoli già esistenti e che quindi permetta di far emergere la
via più condivisibile da intraprendere come collettività.
La proposta di utilizzare le Assemblee Cittadine è la ricerca di un nuovo sistema di consenso, slegato dalla logica della crescita economica a tutti i costi anche in un periodo in cui le risorse scarseggiano.
L’assemblea di Cittadini consiste da un gruppo di cittadini estratti a sorte/campionato, che rappresentano tutti elementi della società’ e che si confrontano con esperti e portatori di interessi diversi (che possono essere le partite politiche, associazioni, movimenti, sindacati etc.)
Serve
è un confronto con un gruppo di esperti reali, non a priori
concordi, ma credibili per indipendenza e chiarezza di posizioni. Un
confronto che tiene in considerazione argomenti oltre l’economia,
gli interessi politici e gli interessi finanziari.
-
Giustizia
Sociale va
aggiunta all’elenco delle domande di XR perchè “non è vero che
siamo tutti uguali” e non è vero che il coronavirus sia una
livella che rende i ricchi poveri e i poveri un po’ meno poveri.
Anzi, la crisi Covid-19 esaspera tutte le disuguaglianze con
forza…” (5)
Ma forse questo non vale per qualsiasi grave crisi globale, che sia il Covid-19 o che sia quella climatica/ecologica?
Dunque non paghiamo tutti allo stesso modo il lockdown: la crisi approfondisce le fratture sociali già in essere, tra precari e lavoratori tutelati, tra chi deve continuare a lavorare e chi può esercitare il comando da lontano, magari dal rifugio antiatomico che si è costruito in previsione della disruption sociale.
Intanto
girano cifre allucinante (700 miliardi nel USA) di soldi che vengono
‘liberati’ o ‘stanziati’ (dal nulla) per aiutare le aziende, il
solito aiuto finanziario che sparisce per gran parte all’interno
dello stesso mondo finanziario, il cannone del quantitative easing di
Mario Draghi che non ha praticamente avuto effetti sull’economia
reale (forse salvo creare le premesse di una nuova bolla
immobiliare).
Invece
sta per rompersi il tessuto sociale e manca una qualsiasi seria
soluzione solidale. Siamo solo all’inizio, perdite di queste
dimensioni non si recuperano facilmente e senza salto di sistema.
In
questa ottica la crisi attuale ci dà l’opportunità, o meglio “ci
costringe” a pensare a delle soluzioni radicali che non solo diano
un sollievo alla crisi di oggi, ma anche a quella di domani.
Alcune ipotesi di intervento:
- si potrebbe pensare ad esempio ad un ‘reddito di quarantena’ ovvero un reddito di cittadinanza universale e incondizionato (mondiale, europeo), che ci dia l’opportunità di ri-pensare al lavoro come unico modo per dare senso alla nostra vita, all’obbligo di crescita economica, e alle conseguenze delle nostre attività sull’ecosistema in cui viviamo.
- È pensabile azzerare affitti, mutui e bollette delle utilities? L’hanno fatto in Honduras, possiamo farlo anche noi? Rentier, istituzioni finanziarie e monopolisti dei servizi di rete possono posporre gli incassi a dopo la crisi …
A tutto ciò XR cerca risposte attraverso una mobilitazione di massa per azioni di disobbedienza civile nonviolenta, per bloccare il sistema e forzare i cambiamenti necessari. Ovviamente, nella situazione in cui ci troviamo, XR ha dovuto annullare le azioni che erano in programma per questa primavera.
In questo momento non ci resta altro che creare mobilitazioni virtuali, organizzare incontri, presentazioni e formazioni online. Diffondere informazione, fare crescere la consapevolezza, fare rete. Almeno fino a quando i rischi della malattia non saranno inferiori ai rischi politici che la gestione della crisi potrebbe far esplodere.
Essenziale nel messaggio di XR è il concetto di Cultura Rigenerativa: per arrivare a un cambiamento del sistema tossico dobbiamo lavorare per prima su noi stessi, sui nostri rapporti con quelli che ci stanno vicino e con tutti, con il mondo. Creare un ambiente sano dentro e intorno di noi. Per superare tutti le crisi di adesso e domani ci vuole un nuovo senso di solidarietà; l’umanità che sta sotto minaccia deve trovare una risposta unita. Se pensiamo ‘io contro te’ o ‘noi contro gli altri’ non arriviamo a soluzioni efficace e sostenibili.
In tempi di isolamento, di scarsità o di mancanza di lavoro, di insicurezza in generale, sono proprio questi aspetti di riflessione personale di solidarietà’ e di empatia che ci possono salvare.
“Ora tutti cominciano a parlare del dopo, di quando l’emergenza sarà finita. Ma l’emergenza non finirà più. Questa, cioè quella del coronavirus, non è in gran parte che una delle tante manifestazioni di un’emergenza ben maggiore che ci attanaglia da tempo: quella climatica e ambientale, che non verrà certo meno con la scomparsa (definitiva?) di questa pandemia. “
E:
“L’emergenza ha mostrato a tutti che le nostre vite possono cambiare radicalmente in pochi giorni, e non solo in peggio; per molti versi anche in meglio. Quel meglio dobbiamo saperlo raccogliere, valorizzare e sviluppare ora, dando alle nostre esistenze nuove fondamenta: che sono la riconciliazione degli esseri umani con la Terra, della vita quotidiana con il resto del vivente, del lavoro con l’ambiente, delle produzioni, materiali e immateriali, con la dignità che spetta a chi le produce, a chi le usa, a chi ne subisce le conseguenze. Se non ora, quando?” (6)
E’ arrivato il momento di dire ‘noi nel dopo non vogliamo che le cose tornano come prima’
- https://valori.it/podcast/sanita-pubblica-e-sviluppo-sostenibile-le-vere-armi-per-battere-il-coronavirus/
- https://www.uniroma1.it/it/notizia/cambiamenti-ambientali-e-rischio-pandemie-la-risposta-e-nello-sviluppo-sostenibile?fbclid=IwAR1_Ob2fh8_FN1c6gSYhaldEVS1hvlUlQZ-MVcZeqIW9LlADR26QwRKVJP8
- https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/inquinamento-coronavirus-legame/
- https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/cos-le-norme-contro-il-virus-possono-rievocare-il-dictator?fbclid=IwAR1YJgKdq1RvmmBoglaEdGdgNv0ENI2u2ciqqrLQITuFGTnvZqbJ6FzyF-I
- https://left.it/2020/03/16/no-il-virus-non-ci-rende-tutti-uguali/
- https://comune-info.net/il-dopo-comincia-ora/
- https://www.huffingtonpost.it/entry/non-arrendiamoci-a-tacere-e-obbedire_it_5e723a09c5b6eab779406276
- http://www.giannibarbacetto.it/2020/03/18/la-meravigliosa-sanita-lombarda-arriva-un-virus-e-il-modello-crolla/
- https://comofuturibileecoinformazioni.data.blog/2020/03/19/wwf-report-su-pandemie-e-distruzione-degli-ecosistemi/