di Domenico Vito


Questi giorni sono tremendi.

“Tremendi” è la parola che meglio descrive la situazione.

Tremendo viene dal latino tremendus significa tremare e richiama al brivido alla paura. Una sola parola, non altre secca – che lascia sgomenti, impotenti e increduli. E quest’emergenza sanitaria dovuta al COVID19 ci ha colpito in modo tremendo.

Come un brivido ha scosso tutto il mondo per come lo abbiamo concepito fino ad ora. Partendo da un punto e percorrendo ogni lembo del sistema fino al più profondo dei nervi.

Imprevedibilmente, totalmente, velocemente e profondamente

Un brivido di dolore, tanto dolore come quello delle 4.032 morti, che ad oggi si registrano in Italia.

Informazioni generali sul virus e sulla malattia

I Coronavirus, sono un gruppo di virus che appartiene alla famiglia delle Coronaviridae, che infetta sia umani che animali. Sono chiamati cosi per le punte a forma di corona che hanno le proteine superficiali degli “spikes” [2].

I Coronavirus umani [1] possono causare malattie miti come il raffreddore oppure più severe come la  MERS – Middle East Respiratory Syndrome and SARS – Severe Acute Respiratory Syndrome.

Questi virus sono molto comuni nelle specie animali ed in alcuni casi possono causare zoonosi [2], cioè possono essere trasmessi tra animali e persone.

Un nuovo tipo di coronavirus, che non è stato mai prima identificato è comparso a Wuhan lo scorso dicembre 2019: appartiene alla famiglia che genera SARS ed è stato denominato ‘2019-nCoV’ o SARS-CoV-2 e si classifica geneticamente all’interno del sottogenere Betacoronavirus Sarbecovirus.

Il tipo umano, sembra essersi generato per zoonosi.

Dalle analisi genetiche e dai confronti con le sequenze di altri coronavirus da diverse specie animali sembra essere originato da pipistrelli.

In particolare due coronavirus dei pipistrelli condividono l’88% della sequenza genetica con quella del SARS-CoV2 (rispetto ad altri due coronavirus noti per infettare le persone – SARS e MERS – SARS-CoV2 condivide circa il 79% della sua sequenza genetica con SARS e il 50% con MERS). Come per SARS-CoV e MERS-CoV, si ipotizza che la trasmissione non sia avvenuta direttamente da pipistrelli all’uomo, ma che vi sia un altro animale ancora da identificare che ha agito come una specie di trampolino di lancio per trasmettere il virus all’uomo. Si ipotizza il serpente [2].

La malattia associata al ‘2019-nCoV’ è stata denominata COVID-19 (‘CO’ sta per Corona, VI sta per virus, D sta per Disease,‘19’ è l’anno di esplosione ).

I segni e sintomi includono febbre tosse, respiro breve e nei casi acuti e severi sindrome respiratoria e morte (WHO).

La sindrome respiratoria (SARS o MERS) è causata da infezione delle vie respiratorie, successiva infiammazione e collasso degli alveoli polmonali, tali da richiedere il supporto della ventilazione assistita[6].

Gli anziani e le persone con condizioni mediche croniche come diabete e patologie cardiache sono a maggiore rischio sebbene diversi casi di morti di pazienti giovani si sono registrate.

Il tasso di letalità mondiale è del 4% del contagiati (WHO).

Si stima che il periodo di incubazione vari in media tra 2 e 14 giorni.

SARS-CoV2, ha la caratteristica di essere molto contagioso: se qualcuno che ha contratto il COVID-19 tossisce o espira rilascia ‘microgocce che possono cadere su superfici e oggetti vicini, come scrivanie tavoli o telefoni.

Il COVID-19 può sopravvivere per diverse ore, ma semplici disinfettanti possono ucciderlo.

Il contagio può avvenire tramite contatto con gli oggetti contaminati e se ci si trova a meno di un metro da una persona con COVID-19. Quello che si è capito è che COVID-19 si diffonde come un influenza, anzi peggio: in media un paziente contagiato contagia altri due pazienti [4]. Tecnicamente il fattore R0 del virus è stimato tra 2 e 2,2 [5]. Per queste sue carattestiche – e per le caratteristiche della nostra comunità attuale, il contagio da SARS-CoV-2 ha raggiunto lo stato di PANDEMIA, colpendo oltre 100 paesi in poche settimane [3].

IN ITALIA come vediamo la situazione è particolarmente drastica

tra il 1 marzo e il marzo 11 la percentuale di pazienti in terapia intensiva è cresciuto tra il 9 e l’11 % .  La tabella sottostante riporta la fotografia attuale. Qui la mappa del contagio

Nonostante le misure la situazione è ancora drammatica e seppur l’epidemia sembrasse interessare il Nord-Italia, ora interessa tutta la nazione.

Non è circoscritta ad una parte, ma deve essere trattata rispetto alla globalità

Fonte: WHO

Ad oggi non esistono cure farmacologiche accertate o vaccini, e l’unica misura che ha dato risultati per il blocco della pandemia è stata la quarantena (Wuhan) e l’adozione di misure di prevenzione personali e collettive.

Crisi sanitaria e crisi ecosistemica e climatica

Questa crisi sanitaria e la crisi climatica e ambientale hanno diverse interconnessioni, per diversi motivi e diversi aspetti

PRIMO, le cause esiste un legame strettissimo tra le malattie che terrorizzano il pianeta e la perdita di biodiversità. Molte delle malattie emergenti (Ebola, AIDS, SARS, influenza aviaria, SARS-CoV-2) non sono del tutto casuali ma sono la conseguenza indiretta di del nostro impatto sugli ecosistemi naturali e di un distorto rapporto uomo-natura.

Secondo il report del Wwf Italia ”Ripensare l’ecologia e gli stili di vita nelle emergenze” la distruzione degli ecosistemi in particolare quelli forestali potrebbe essere la causa della diffusione delle pandemie secondo il fenomeno dello “spillover” (Quammen, 2012). La zoonosi diventa più facile difatti se ci sono meno specie intermedie fino ad arrivare all’uomo ed inoltre il commercio illegale di animali selvatici vivi o di loro parti (tipico di alcune zone) non fa altro che aumentare la probabilità del fenomeno. 

Fonte:WWF

Una volta scoppiata, la diffusione della pandemia è inoltre facilitata dalla presenza di grandi agglomerati urbani iperpopolati e antropizzati e da incontrollati e ipercinetici spostamenti.

SECONDO, gli effetti nell’antroposfera e nella biosfera.

Nell’antroposfera questo virus ha completamente e impredibilmente messo in crisi i costrutti tossici della società moderna. Senza se e senza ma.

Ci ha costretto a fermarci, a limitare i trasporti a rivedere la geopolitica – a prestare maniacale attenzione a come ci interfacciamo con l’ambiente circostante .

Proprio come un brivido ha scosso ogni organo della macchina: dal settore sanitario a quello militare statale a quello economico OBBLIGANDOLI a funzionare diversamente. In modo coordinato per la sopravvivenza…o c’è coordinazione o non c’è sopravvivenza

Mai come prima inoltre una componente biotica (virus) ha influenzato e determinato lo stato del sistema economico

In una visione ecologica molti pensano che questa pandemia sia stata una sorta di autoregolazione della biosfera.

In effetti come si può vedere dalle immagini sotto della pianura padana e da questo video che mostra l’evoluzione della qualità dell’aria nelle zone cinesi interessate alla quarantena

Fonte: ARPA Veneto

la qualità dell’aria è drasticamente migliorata , a causa del blocco delle attività e sopratutto dei trasporti (altro dato interessante).

Molto suggestivo che un virus che un virus che colpisce le vie respiratorie determini al netto un miglioramento della qualità dell’aria (ndr)

Ma questo vale anche per diverse altre componenti della biosfera (acqua, suolo, etc..)

Per una posizione ufficiale sul rapporto tra epidemia COVID-19 e qualità dell’aria si rimanda al position paper ufficiale della SIMA (Società Italiana Medici Ambientali).

TERZO, le risposte

In assenza di cure farmacologiche, la quarantena è l’unica misura che si è mostrata efficace.

L’obiettivo è quello di contenere e ritardare il picco dei contagi in modo ce ne siano il meno possibile.

Il tipo di risposta è ecologica, quasi malthusiana verrebbe da dire: si segue l’andamento della popolazione del virus e come “ci preda” per contenerlo.

La risposta inoltre deve essere di comunità ossia TUTTI devono partecipare contro la minaccia comune.

I governi varano le misure che sono inutili se la cittadinanza non collabora ed altresi, se TUTTI i governi del mondo non si coordinano nella risposta globale non se ne viene a capo.

SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA contro il corona virus

Siamo tutti sullo stesso pianeta, e le analogie con la risposta necessaria alla crisi climatica sono tantissime. Talanoa.

Inoltre la figura degli esperti (medici,virologi, infermieri) è in primo piano: la loro voce è sentita, perchè la risposta deve considerare il loro parere obbligatoriamente. Dovrebbe essere cosi nel ruolo dell’IPCC ad esempio

PLANETARIA, COMUNITARIA, BASATA SULLA SCIENZA E SULLA CONOSCENZA ESPERTA, DI CAMBIAMENTO DEGLI STILI DI VITA

Sta diventando molto popolare la metafora per cui questa crisi sia una “prova generale” di quello che ci attende con una crisi climatica.

Di sicuro ci sono molte somiglianze, e quei cambiamenti degli stili di vita, della struttura del nostro mondo che ora stiamo vivendo forzatamente, sono molto connessi a quelli che avremmo dovremmo SCEGLIERE per combattere la crisi climatica.

Ma non abbiamo scelto, irresponsabilmente…

Resilienza di comunità

Come ogni brivido anche il COVID-19 ci ha scosso

Disarcionando la nostra possibilità di andare avanti con la routine ci ha costretti in una condizione in cui abbiamo dovuto scoprire nuove vie per farci forza, per lavorare, per entrare in relazione.
E cosi abbiamo riscoperto lo smartworking, le videochiamate, il valore dello stare in famiglia il senso del tempo e delle piccole cose di cui siamo stati apparentemente privati.


Istantaneamente il nostro governo ha preso misure con una velocità tutt’altro che italiana, e si sono spostate masse da nord a sud….Chapeau Coronavirus.

In italia sopratutto abbiamo riscoperto uno spirito di comunità nazionale, la voglia di cantare.

Nonostante l’immensa sofferenza delle nostre vittime – tragica e atroce nei numeri spaventosi, ci siamo riscoperti una comunità

Di fronte ad una minaccia comune e molto democratica abbiamo riscoperto la nostra resilienza di comunità.

E in questo, ruolo grande ruolo hanno giocato le tecnologie dell’informazione, riscoprendosi non solo uno spazio di profitto, ma uno spazio di umanità. Un assaggio di futuro possibile insomma.

in un immaginario fantascientifico questo virus sarebbe una sorta di messagero evolutivo. Per farci fare quel salto che abbiamo sempre avuto paura di fare per imparare a rispettare noi e il pianeta – con un costo certo, perchè in natura nulla si crea e nulla si distrugge come la fisica ci insegna.

In questa molto umana ricerca di un senso, durante questa quarantena avremo il tempo avremo il tempo per riflettere su come ricominciare

E non potrà essere come prima, altrimenti tutta questa sofferenza..non avrebbe veramente senso…

#restiamoacasa #andràtuttobene #stopcovid19

Riporto una riflessione della psicologa Francesca Morelli

In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class. In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all’altro, arriva lo stop. Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con  un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro. Sappiamo ancora cosa farcene? 

In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.

In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel “non-spazio” del virtuale, del social network, dandoci l’illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.

Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?

In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunita, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.

Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci. Perchè col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto. 

Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo.”

F. MORELLI

LINK UTILI EMERGENZA COVID-19

https://www.iss.it/

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228&gclid=Cj0KCQjwmdzzBRC7ARIsANdqRRlEtv_Rpy3ByhcW-v7L-Qcpx1vmVuraoapius1EP7Tw_G-__O_-wk8aAhS-EALw_wcB#1

Referenze

[1] WHO, “CORONAVIRUS DISEASE (COVID-19) OUTBREAK: RIGHTS, ROLES AND RESPONSIBILITIES OF HEALTH WORKERS, INCLUDING KEY CONSIDERATIONS FOR OCCUPATIONAL SAFETY AND HEALTH” 

[2] IIS, COVID-19, molto probabile un ruolo per i pipistrelli, ma si cerca ancora l’ospite intermedio

[3] Remuzzi, A., & Remuzzi, G. (2020). COVID-19 and Italy: what next?The Lancet.

[4] “The average coronavirus patient infects at least 2 others, suggesting the virus is far more contagious than flu”

[5] Zhang, Sheng, et al. “Estimation of the reproductive number of Novel Coronavirus (COVID-19) and the probable outbreak size on the Diamond Princess cruise ship: A data-driven analysis.” International Journal of Infectious Diseases (2020).

[6] Coronavirus e sindrome respiratoria acuta (COVID-19, MERS e SARS)

[7] Coronavirus, ripensare l’ecologia e gli stili di vita nei giorni dell’emergenza

[8] Coronavirus, le pandemie sono collegate alla perdita di biodiversità

[9] Coronavirus: quando arriverà il picco del contagio?

[10] Bollettino 20 marzo – CORONAVIRUS

[11] CORONAVIRUS: quando finisce il picco, quando arriverà l’epidemia

[12] Coronavirus, ripensare l’ecologia e gli stili di vita nei giorni dell’emergenza

[13] SIMA: Position Paper

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Di admin

2 pensiero su “COVID-19 : emergenza sanitaria ed emergenza ambientale e climatica Visione ecologica e resilenza di comunità”
  1. IL valore dello stare in famiglia?? ….le piccole cose??….il governo ha preso misure con una velocità tutt’altro che italiana,???….la voglia di cantare.??….(E ADDIRITTURA) Chapeau Coronavirus.???!!!
    Queste melensaggini me le aspetterei da una comare in pantofole.
    Una casalinga che infarcisce il pollo, cianciando di “filosofia” da paesino. Un’anima bella che scimmiotta Lorella Cuccarini quando dalla TV parla ai pensioni che sonnecchiano in poltrona.
    O anche da una Barbara D’Urso,
    Che con le scempiaggini sentimentali e buoniste, ingrassa il conto in banca di giorno in giorno. E FA BENE!
    Perché offre ad un pubblico da -scoop giornalistico- il pettegolezzo e la lacrimuccia che ama.E che capisce. Perché più in là di così… sti poveretti non riuscirebbero ad arrivarci neanche a calci in culo…
    MA QUI LA SITUAZIONE E’ UN’ALTRA.
    QUI SE NON CI AMMAZZA IL VIRUS….. CI PENSA LA MERKEL.
    ALTRO CHE CANZONETTE AL BALCONE
    ALTRO CHE CHAPEAU CORONAVIRUS!!!!
    https://www.money.it/Il-piano-della-Germania-per-mettere-KO-Italia

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