di Simone Lunghi

 Affrontare l’inverno senza mai mettere una felpa, un maglione o una giacca. Facendo un lavoro oltretutto, l’istruttore di canoa, che mi fa vivere all’aperto per molti pomeriggi e sere.

Questa è la descrizione di una cialtroneria che abbiamo chiamato con l’hashtag #dajeconlamajetta. Nato come una specie di sfida per testimoniare come il surriscaldamento globale sia molto più vicino a noi di quanto si pensi, tanto da avere l’ardire, potremmo visto anche l’ardore considerato il tema, di affrontare anche le notti di gennaio e febbraio, armati solo di maglietta e pantaloncini. Con video quasi giornalieri abbiamo, pian piano, coinvolto un numero sempre maggiore. Qualche esperto di facebook e di comunicazione ha usato la definizione di “Epica Digitale“.

Le riflessioni sono venute mano a mano: da quando vivo a Milano ho sempre cercato di muovermi ad “impatto zero” usando per i miei spostamenti bici o pattini. Negli ultimi anni siamo diventati sempre più numerosi ma per sentirsi relamente NoOil dobbiamo anche abbassare i nostri termostati. Affrontare il freddo con una semplice t-shirt mi ha permesso di mantenere in casa una temperatura di circa circa 16 gradi. Se la vostra domanda è: ti sei ammalato? La risposta è no.

Il presidente della società sportiva per cui lavoro fu molto chiaro quando gli annunciai che sarei rimasto in maglietta e pantaloncini da Novembre a Febbraio: mi disse che mi avrebbe buttato nel naviglio se mi fossi ammalato! In realtà credo di essere stato uno dei pochissimi, tra i miei colleghi, a non aver saltato nessuna giornata di lavoro. Il piacere vero, quando si raggiunge una vetta, è il gustare ogni attimo durante tutta la salita, soffrendo e gioendo ad ogni passo, come se ognuno di essi fosse esso stesso una conquista. Quest’anno il modo in cui sono arrivato alla primavera è stato molto simile: ho sentito lo scorrere dell’autunno e dell’inverno letteralmente sulla mia pelle. Per la maggior parte dei giorni e delle sere non mi sono sentito un supereroe.tranne in qualche momento particolare (leggi “Burian”). Adesso, quando sento il tepore del sole sulla mia pelle, mi sembra di essermelo meritato più delle altre volte.

Loading

Di admin